ANTIBIOTICO RESISTENZA: UNA MINACCIA CHE POSSIAMO ARGINARE

Spesso, come ben sappiamo, la candida è l’effetto di un utilizzo massiccio di antibiotici. Ma l’abuso di antibiotici comporta effetti indesiderati non solo a livello individuale, ma anche per tutta la comunità. Ci riferiamo al fenomeno dell’antibiotico resistenza, che da qualche anno viene considerato dal mondo della medicina una vera e propria emergenza.

Arrestare l’antibiotico resistenza richiede una riduzione dell’utilizzo degli antibiotici: un obiettivo che riguarda la politica, gli operatori sanitari, ma anche ciascuno di noi. Ecco perché una corretta informazione è fondamentale.

Antibiotico resistenza, i numeri di un’emergenza

L’antibiotico resistenza è la capacità dei batteri di adattarsi e resistere all’azione delle sostanze antimicrobiche. Questo fenomeno si è enormemente amplificato negli ultimi 70 anni, raggiungendo proporzioni allarmanti: secondo le stime più accreditate, oggi le malattie resistenti ai farmaci causano ogni anno nel mondo almeno 700.000 morti, che entro il 2050 potrebbero diventare 10 milioni se la tendenza non viene invertita. I medici considerano l’antibiotico resistenza una delle maggiori minacce alla salute globale.

Se a livello mondiale il fenomeno dell’antibiotico resistenza è in continuo aumento, in Italia dal 2012 le percentuali sono sostanzialmente stabili, ma restano tra le più alte d’Europa. Per dare un’idea: dal 30 al 60% delle infezioni ospedaliere sono resistenti agli antibiotici di prima linea, quelli utilizzati più comunemente. Esistono batteri resistenti a più classi di antibiotici contemporaneamente (multi-resistenti), e la maggiore preoccupazione è che possano svilupparsi organismi resistenti a tutti gli antibiotici attualmente disponibili: nel nostro Paese sono già stati registrati casi di resistenza pressoché totale.

Quali rischi corriamo?

Gli antibiotici sono una risorsa realmente preziosa per tutti noi. La loro scoperta ha letteralmente rivoluzionato il mondo della medicina, aumentando dal 10 al 90% la probabilità di sopravvivere a malattie come tubercolosi, polmonite, tifo, colera, peste; fino a un secolo fa un decesso su tre era dovuto ad infezioni batteriche.

Non solo, ma gli antibiotici rendono possibili numerose altre procedure e terapie mediche. Proteggono chi subisce interventi chirurgici, anche odontoiatrici, e trapianti d’organo, i malati di tumore che a causa della chemioterapia hanno un sistema immunitario indebolito, i pazienti in terapia intensiva e quelli che devono seguire trattamenti immunosoppressivi per curare una patologia autoimmune. Se scomparissero dal nostro arsenale medico le conseguenze sarebbero pesanti veramente per ciascuno di noi. Già oggi le infezioni causate da batteri antibiotico-resistenti sono più gravi e difficili da curare, e provocano un aumento dei decessi, delle degenze ospedaliere e dei costi sanitari.

antibiotico resistenza

Le cause dell’antibiotico resistenza

Fondamentalmente, la causa dell’antibiotico resistenza è una, e cioè l’introduzione degli antibiotici stessi. Infatti, ogni volta che utilizziamo un antibiotico, i batteri resistenti eventualmente presenti (possono avere questa caratteristica già da prima, oppure acquisirla durante il trattamento grazie ad una mutazione genetica casuale) sono gli unici che riescono a sopravvivere e proliferare, trasmettendo così l’antibiotico resistenza alle generazioni successive.

I batteri resistenti possono poi venire trasmessi ad altre persone (comprese quelle che non hanno mai assunto antibiotici) oppure sopravvivere nell’ambiente. Ecco perché il loro numero è cresciuto in maniera esponenziale da quando, dopo la Seconda guerra mondiale, si sono cominciate a utilizzare grandi quantità di farmaci antibiotici in medicina sia umana che veterinaria.

Il problema infatti non riguarda solo l’utilizzo di antibiotici negli esseri umani. Anzi, attualmente in ambito zootecnico vengono utilizzate quantità di antibiotici molto superiori rispetto a quelle impiegate in ambito umano! Negli ambienti sovraffollati degli allevamenti intensivi, in particolare, gli animali si ammalano più facilmente e quindi necessitano di maggiori cure antibiotiche. Inoltre fino a un recente passato gli antibiotici venivano utilizzati anche come promotori di crescita (questo tipo di utilizzo è proibito in Europa dal 2006).

Bisogna poi tenere presente che, quando un essere umano o un animale assumono un antibiotico, i residui—ancora attivi—vengono eliminati dall’organismo con le urine e le feci, ed entrano quindi nell’ambiente, contaminando le acque, il suolo e i vegetali e contribuendo allo sviluppo di resistenze nei batteri qui presenti.

Antibiotico resistenza, le soluzioni esistono

Il modo—l’unico—per arginare l’allarmante fenomeno dell’antibiotico resistenza, e su questo tutti gli esperti concordano, è diminuire l’utilizzo degli antibiotici, e quando sono necessari adoperarli in maniera corretta e responsabile. Occorre cambiare le pratiche agricole e zootecniche, migliorare gli impianti di depurazione delle acque, formare meglio il personale sanitario (sono molte purtroppo le prescrizioni di antibiotici errate). Le istituzioni cominciano a muoversi in questa direzione, ma anche ciascuno di noi nel suo piccolo può contribuire.

Allora concludiamo con un piccolo vademecum per un uso corretto degli antibiotici:

  1. Evita il fai-da-te: gli antibiotici vanno assunti esclusivamente dietro prescrizione medica. Solo le infezioni batteriche richiedono l’utilizzo di questi farmaci; sono inutili contro le infezioni virali, ad esempio raffreddore e influenza. Evita di assumere di tua iniziativa gli antibiotici avanzati da una precedente cura, e non prendere mai gli antibiotici prescritti per un’altra persona.

  2. Valuta bene l’assunzione in caso di infezioni leggere, come mal di gola o bronchiti: spesso in questi casi l’azione del sistema immunitario, eventualmente supportata dai corretti rimedi naturali, è sufficiente per guarire. Parlane con il tuo medico.

  3. Rispetta il dosaggio e la durata del trattamento, anche se ti senti meglio. Un comportamento scorretto potrebbe ridurre l’efficacia della terapia e dunque aumentare il rischio che i batteri sviluppino resistenza all’azione di quell’antibiotico.

  4. Smaltisci in modo opportuno gli antibiotici scaduti: utilizza i contenitori per i farmaci scaduti oppure rivolgiti in farmacia.

  5. Le stesse regole vanno seguite anche nell’utilizzo di antibiotici per gli animali domestici.

  6. Il modo migliore per ridurre l’uso di antibiotici e per non entrare in contatto con batteri resistenti è evitare di ammalarsi! Massima attenzione quindi alla prevenzione. Un’azione semplice ma efficace è lavare regolarmente le mani con acqua e sapone. Le vaccinazioni sono un presidio utile da prendere in considerazione.

Un utilizzo oculato degli antibiotici ti aiuterà, naturalmente, anche a ridurre le recidive di candida.

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