PROBIOTICI IN GRAVIDANZA: TUTTI I BENEFICI PER MAMMA E BAMBINO

Quali benefici può apportare l’assunzione di probiotici in gravidanza? Ne parliamo in questo articolo, focalizzandoci su tre grandi aree:

  1. Le problematiche che possono sorgere quando l’equilibrio del microbiota vaginale si altera, e l’utilità dei probiotici in gravidanza per prevenire e trattare queste complicanze.

  2. L’influsso che i probiotici in gravidanza possono avere sul metabolismo materno, con ripercussioni positive sull’esito della gestazione e sulla salute a lungo termine del nascituro.

  3. Come i probiotici in gravidanza (e oltre) possono contribuire alla prevenzione delle allergie del bambino. 

Probiotici in gravidanza per mantenere in equilibrio il microbiota vaginale

Durante la gravidanza l’eubiosi del microbiota vaginale assume un’importanza speciale, perché è uno dei fattori che determinano la buona riuscita della gravidanza stessa.

I benefici lattobacilli, infatti, proteggono dalle infezioni non solo la vagina ma anche l’utero, le tube di Falloppio e le ovaie. E questo è fondamentale, perché un’infezione del tratto genitale superiore potrebbe provocare un aborto spontaneo oppure un parto prematuro. È stato infatti osservato che le donne che vanno incontro ad aborti spontanei ripetuti hanno una flora vaginale povera di lattobacilli, mentre ben un terzo dei parti prematuri sono collegati a infezioni vaginali, prevalentemente vaginosi batterica.

Ed ecco che entrano in gioco i probiotici. La loro utilità nella prevenzione e nel trattamento della vaginosi batterica è infatti ben nota e supportata da parecchi studi clinici. In particolare, è stato dimostrato che l’assunzione di probiotici durante la gestazione:

  • riduce di oltre l’80% il rischio di infezioni vaginali

  • riduce il rischio di parto prematuro
  • nel trattamento della vaginosi batterica ha la stessa efficacia della terapia antibiotica standard, la quale però presenta maggiori effetti collaterali – il più importante: un aumento del rischio di pre-eclampsia.

Probiotici in gravidanza, diabete e pre-eclampsia

Durante la gestazione l’organismo della futura mamma va incontro a profonde modificazioni a livello metabolico e immunitario. Il peso aumenta (non solo a causa del feto e del liquido amniotico, ma anche per via di un aumento del tessuto adiposo); aumentano la glicemia e l’insulino-resistenza; si ha un incremento dell’infiammazione generale dell’organismo. Si tratta di cambiamenti fisiologici, che hanno lo scopo di garantire al feto un sufficiente apporto energetico e quindi una crescita corretta, ma che devono restare entro limiti ben precisi.

Se glicemia e insulino-resistenza aumentano troppo, infatti, può insorgere il diabete gestazionale, mentre uno stato infiammatorio eccessivo può degenerare in pre-eclampsia (gestosi). Questa è una condizione seria che può causare aborto spontaneo, distacco di placenta, parto prematuro, rallentamento della crescita del feto e danni a diversi organi della madre (reni, fegato, cervello). Il diabete gestazionale invece può creare problemi alla nascita (difficoltà respiratorie, ipoglicemia, ittero), ed è, insieme all’obesità materna, uno tra i più potenti fattori di rischio per lo sviluppo di obesità, diabete e sindrome metabolica nel bambino: disordini che cominciano oggi ad essere osservati già a partire dai 6 anni di età.

Cosa hanno a che vedere i probiotici con tutto questo?

Per rispondere dobbiamo fare un passo indietro.

probiotici in gravidanza

Il microbiota influenza il metabolismo

Ormai da parecchi anni sappiamo che, per quanto sorprendente possa sembrare, il microbiota intestinale influenza il nostro metabolismo in modo determinante. Specifiche alterazioni del microbiota, infatti, hanno la conseguenza di farci assorbire una maggior quantità di calorie dagli alimenti che consumiamo, stimolare la produzione di grasso, creare uno stato generalizzato di infiammazione e contribuire allo sviluppo di insulino-resistenza.

Date queste premesse, si comprende facilmente come, durante la gravidanza, mantenere l’eubiosi intestinale possa aiutare a tenere sotto controllo i cambiamenti metabolici e immunitari che si verificano nell’organismo materno, evitando che sfocino in situazioni patologiche.

Ecco allora che anche in questo campo i probiotici ci vengono in aiuto. Studi clinici dimostrano infatti che l’assunzione di probiotici in gravidanza è efficace per:

  • abbassare la glicemia
  • prevenire l’insorgere di insulino-resistenza
  • ridurre l’incidenza di diabete gestazionale e tenerlo sotto controllo se già presente
  • diminuire lo stato infiammatorio della madre
  • ridurre il rischio di pre-eclampsia.

Tutto questo può non solo migliorare l’esito della gravidanza, ma anche influire positivamente sulla salute a lungo termine del nascituro.

Probiotici in gravidanza per prevenire le allergie del bambino

Le allergie sono patologie complesse le cui cause non sono ancora del tutto chiare. Esiste senza dubbio una predisposizione genetica, che però da sola non è sufficiente affinché si manifesti una malattia allergica. Tra gli altri fattori che entrano in gioco, è diventato chiaro che uno sviluppo scorretto del microbiota intestinale nella primissima infanzia genera una disregolazione immunitaria che favorisce l’insorgenza di allergie.

I fattori che influenzano il microbiota infantile, a loro volta, sono molti, ma il primo è rappresentato dal microbiota materno. Questa influenza inizia già in utero, quando il feto, ingerendo i pochi batteri presenti nel liquido amniotico, comincia a creare un proprio microbiota che riflette quello materno; prosegue poi durante il parto (quando il neonato entra in contatto con la flora vaginale della madre), e in seguito con l’allattamento al seno.

Ecco allora che se durante la gravidanza la madre assume probiotici questi vengono trasmessi al suo bambino. Non solo, ma sul bambino hanno un impatto molto maggiore che sulla madre: infatti il microbiota infantile, non essendo ancora maturo, è molto più influenzabile di quello adulto. Quando un adulto smette di assumere probiotici, questi scompaiono dal suo intestino nel giro di qualche giorno; i probiotici assunti dalla madre durante la gravidanza, invece, restano rilevabili nelle feci del figlio per almeno sei mesi, e in alcuni casi fino a due anni! Durante il periodo prenatale e la prima infanzia abbiamo quindi l’opportunità unica di guidare lo sviluppo del microbiota in una direzione che potrà influire positivamente sulla salute dell’individuo per tutta la sua vita.

L’utilizzo dei probiotici per modellare il microbiota infantile allo scopo di prevenire la comparsa di patologie allergiche è un campo di ricerca molto attivo. Gli studi effettuati sono davvero tanti, e non è possibile qui analizzarli singolarmente; ma la conclusione è che l’assunzione da parte della madre durante la gravidanza e/o durante l’allattamento, e/o la somministrazione al neonato, è in grado di diminuire il rischio che negli anni successivi il bambino sviluppi patologie allergiche, con un effetto particolarmente pronunciato per quanto riguarda la dermatite atopica.

Tant’è che dal 2015 la World Allergy Organization (organizzazione che raggruppa le società mediche di allergologia e immunologia di 99 paesi del mondo) consiglia i probiotici nelle sue linee guida sulla prevenzione delle allergie.

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