CANDIDA, IL BICARBONATO FUNZIONA DAVVERO? (AGGIORNAMENTO SCIENTIFICO)

I lavaggi intimi con acqua e bicarbonato sono un rimedio casalingo popolare tra chi soffre di candida vaginale. Ma, al di là del “sentito dire”, cosa affermano gli studi scientifici sulla loro efficacia? E sugli eventuali effetti negativi? Scopriamolo insieme.

Il bicarbonato di sodio (baking soda per gli anglosassoni) è una sostanza molto comune che si presta a diversi utilizzi sia in casa sia come “rimedio della nonna”. Molte donne lo impiegano per contrastare i sintomi della candida vaginale, utilizzandolo per il bidet o per fare irrigazioni vaginali.

Questa pratica trova fondamento nelle proprietà antimicrobiche del bicarbonato, note da tempo e confermate per esempio da uno studio del 1988 in cui si è visto che, aggiunto direttamente ai terreni di coltura, il bicarbonato contrasta la crescita di batteri come Escherichia coli, Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa (ma anche Lactobacillus plantarum, e questo dovrebbe già accendere una lampadina… ci torneremo più avanti); ma che sono soprattutto i lieviti (in questo studio è stato impiegato il comune lievito di birra, Saccharomyces cerevisiae) ad essere sensibili alla sua azione.

Studi più recenti si sono concentrati specificamente sulla candida, osservando che il bicarbonato inibisce la crescita di tutte le specie utilizzate per gli esperimenti: Candida albicans, che è la principale responsabile della candidosi vaginale, ma anche C. glabrata, C. parapsilosis, C. lusitaniae, C. guilliermondii.

Se le concentrazioni di candida non sono eccessive, il bicarbonato mostra un’efficacia pari addirittura a quella della nistatina, farmaco antimicotico utilizzato principalmente per trattare la candidosi orale. Inoltre contrasta la formazione di ife e di biofilm, rendendo quindi la candida meno aggressiva.

candida lavaggi con bicarbonato 1

In che modo il bicarbonato eserciti la sua azione anti candida resta in buona parte un mistero. A lungo si è pensato che fosse grazie al suo pH alcalino: questa è la spiegazione che si trova comunemente nel web, e che anche noi abbiamo citato in un articolo precedente. Uno studio appena pubblicato chiarisce però che non è questo il motivo. I ricercatori hanno ricreato lo stesso pH alcalino utilizzando un’altra sostanza (nello specifico l’idrossido di sodio, o soda caustica) e hanno scoperto che in questo caso la candida non viene inibita. Questo significa che l’effetto antimicotico del bicarbonato non dipende dal pH bensì da qualche proprietà specifica di questa sostanza, che però è ancora sconosciuta.

Inoltre oggi sappiamo che, di per sé, l’alcalinità non inibisce la candida. È vero che questo micete prolifera in ambiente acido, ma questo vale per la sua forma di lievito, quella meno aggressiva. Al contrario la crescita delle ife, e quindi la virulenza della candida, è stimolata proprio da un pH basico. È evidente quindi che il bicarbonato deve avere un altro modo per contrastarla.

Inoltre, in aggiunta a inibire la candida, il bicarbonato potrebbe avere anche un effetto antinfiammatorio e anti-prurito indipendente dalle sue proprietà antimicrobiche, come suggerisce il suo utilizzo in caso di psoriasi.

candida lavaggi con bicarbonato 2

Al di là di questi dati che arrivano da studi in provetta, sono poche le ricerche che hanno indagato l’efficacia del bicarbonato direttamente nelle pazienti con candida vaginale. Ad oggi si contano in totale 4 studi clinici. Tutti hanno ottenuto risultati positivi, dimostrando che il bicarbonato è effettivamente in grado di alleviare i sintomi della candida quando utilizzato da solo, e di potenziare l’effetto dei farmaci (più rapida scomparsa dei sintomi, maggiore tasso di guarigione) quando affiancato alla terapia farmacologica. Gli studi insomma confermano quella che è l’esperienza di tante donne che soffrono di candidosi.

Via libera al bicarbonato, quindi?

Attenzione! Gli studi mettono in luce anche gli importanti svantaggi di questa sostanza:

  1. Aumenta il pH vaginale. Sappiamo bene che la vagina è naturalmente acida, con un pH compreso tra 3.8 e 4.5, e che questo è parte importante delle sue difese. Come emerge dagli studi, utilizzando il bicarbonato per due settimane, una sola volta al giorno, il pH vaginale può arrivare a 5.5 e oltre. Può sembrare una piccola differenza, ma non lo è: è sufficiente per sbilanciare il microbiota e aumentare il rischio di problematiche come vaginosi batterica, infezione da Trichomonas, vaginite aerobia.
  2. Non attacca solo la candida ma anche i benefici lattobacilli. In particolare L. crispatus, in assoluto il lattobacillo più protettivo per la salute femminile, è sensibile all’azione del bicarbonato.
  3. Danneggia anche le cellule. Gli studi riportano che il bicarbonato non è innocuo, bensì ha una certa tossicità nei confronti delle cellule umane.
  4. Ha un effetto fungistatico e non fungicida. Queto significa che non uccide la candida bensì blocca solo la sua proliferazione: quando si smette di utilizzarlo, la candida ricomincia a moltiplicarsi.

Facendo un bilancio possiamo concludere che, da un lato, il bicarbonato è sì in grado di contrastare la candida, ma dall’altro altera l’equilibrio vaginale predisponendo a problematiche batteriche; inoltre è un rimedio sintomatico, che non risolve il problema alla radice.

L’approccio NutraLabs alla candidosi è quello di utilizzare rimedi delicati, rispettosi del naturale equilibrio del corpo, e di lavorare sulle vere cause del problema in modo da risolverlo una volta per tutte.

IMPORTANTE: Ogni tipo di parere è sempre espresso nei termini dell’energetica dei sistemi viventi e non dovrà mai essere ritenuto una diagnosi e non dovrà mai essere considerato un parere medico. Il presente documento non è prescrizione medica ma contiene una serie di suggerimenti di ordine naturopatico. In caso di patologie accertate, prima di intraprendere qualsiasi trattamento, è sempre doveroso rivolgersi ad un medico.