CANDIDA E… VITAMINA D

Se soffri di candida ricorrente, hai mai pensato che potresti avere una carenza di vitamina D?

La vitamina D è nota soprattutto per regolare il metabolismo delle ossa, e risulta essenziale per prevenire malattie come l’osteoporosi. Allora perché ne parliamo in relazione alla candida?

Il fatto è che negli ultimi 20 anni è diventato via via sempre più chiaro che la vitamina D, al di là dell’apparato scheletrico, esercita una grande varietà di altre funzioni. Molte di queste sono legate al sistema immunitario, così che una carenza di vitamina D espone a un maggior rischio di sviluppare malattie autoimmuni come sclerosi multipla, artrite reumatoide e diabete, ma anche di contrarre infezioni.

Anche infezioni vaginali? Gli studi in questo campo sono appena agli inizi, ma dai primi dati sembrerebbe di sì. La vitamina D infatti contribuisce a difendere l’ambiente vaginale in un modo molto particolare. Per capire come, dobbiamo fare un passo indietro.

Vitamina D e candida

La vagina ha diversi modi di proteggersi dai microrganismi dannosi. Uno è rappresentato dai lattobacilli, che abbondano in un microbiota vaginale sano e si oppongono alla colonizzazione da parte di altri batteri e fughi. Ma anche le stesse cellule che rivestono la vagina sono capaci di difendersi! Sono in grado, infatti, di produrre sostanze dall’azione antimicrobica, tra cui la catelicidina. Questa molecola ha proprietà antibatteriche, antimicotiche e antivirali; è in grado di impedire che la candida aderisca alle pareti vaginali e anche di ucciderla (in modo più o meno efficiente a seconda di quanto lo specifico ceppo di candida è sensibile).

È proprio qui che entra in gioco la vitamina D. Questa vitamina, infatti, è indispensabile per la produzione di catelicidina. Ne consegue che, se i livelli di vitamina D sono insufficienti, le cellule vaginali non sono in grado di produrre abbastanza catelicidina, e quindi un’importante difesa dalle infezioni viene a mancare.

A conferma di quanto appena detto, alcuni studi effettuati su donne in gravidanza hanno trovato che quelle con livelli più bassi di vitamina D erano maggiormente a rischio di soffrire di candida vaginale e di vaginosi batterica.

A questo punto, cosa puoi fare? Ricordiamo che la vitamina D si trova in alcuni alimenti (soprattutto tonno, sgombro, salmone e aringhe), ma solo in piccola quantità. La principale fonte di vitamina D è il sole, perché il nostro organismo quando esposto ai raggi solari è in grado di produrla da solo. La prima regola quindi è passare più tempo possibile all’aria aperta!

Se poi sospetti di avere una carenza, parlane con il tuo medico: potrà consigliarti di fare un esame del sangue per verificare i tuoi livelli di vitamina D e, nel caso risultassi carente, prescriverti l’integratore più adatto.

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