SOFFRI DI DIABETE? ATTENZIONE ALLA CANDIDA!

Perché nelle persone che soffrono di diabete la candida è così frequente, e cosa fare per contrastarla?

L’incidenza di diabete mellito è in costante aumento. Le stime dicono che, nel mondo, soffre di diabete ben una persona su 10, mentre in Italia la prevalenza del diabete diagnosticato è di circa il 5,9%, pari a oltre tre milioni e mezzo di persone (dati ISTAT 2020).

Si tratta, nella grande maggioranza dei casi, di diabete di tipo 2. Questa patologia si sviluppa gradualmente quando dapprima la sensibilità all’insulina diminuisce, poi l’organismo non è più capace di produrre questo ormone in quantità sufficienti per mantenere la glicemia entro valori normali.

Con il passare degli anni il diabete danneggia l’intero organismo. Le complicanze più comuni sono retinopatia, che può portare a perdere la vista, nefropatia (i reni non riescono a eliminare adeguatamente le scorie e il corpo si intossica), neuropatia (danni ai nervi che causano perdita di sensibilità, crampi e ferite che non guariscono). I pazienti diabetici hanno inoltre un rischio elevato di sviluppare malattie cardiovascolari come infarto e ictus.

In aggiunta a tutto questo, una problematica particolare nelle persone con diabete è il malfunzionamento delle difese immunitarie. Sia l’iperglicemia (quando lo zucchero è in concentrazioni troppo alte nel sangue, mentre all’interno delle cellule è carente) che gli elevati livelli di insulina (tipici del diabete di tipo 2, ma anche di tutti gli stati di insulino-resistenza) hanno infatti un forte impatto sul sistema immunitario. I neutrofili, che rappresentano la nostra prima linea di difesa, faticano a uccidere i germi, il che compromette l’immunità innata o aspecifica; il numero di linfociti si riduce e gli anticorpi diventano difettosi, con conseguenti problemi anche nell’immunità acquisita.

Tutto questo si traduce in una ridotta capacità di combattere virus, batteri e funghi e una maggiore suscettibilità alle infezioni. In queste condizioni, anche i microrganismi che compongono il nostro microbiota e che normalmente sono innocui possono diventare patogeni. Tra questi, la candida.

Diabete e candida: i fatti

  1. La candidosi vulvovaginale, sia occasionale che ricorrente, è più frequente nelle donne con diabete: i dati dicono che il diabete può addirittura triplicare la vulnerabilità alla candida!
  2. Oltre ad essere più frequente, nelle donne con diabete la candida vulvovaginale guarisce anche con maggiore difficoltà.
  3. Si presenta più spesso anche dopo la menopausa, periodo in cui normalmente è molto rara.
  4. Le donne con diabete sono inoltre maggiormente soggette a infezioni da parte delle specie non-albicans, come Candida glabrata, C. tropicalis o C. krusei. Queste specie possono essere particolarmente problematiche da eradicare anche perché poco sensibili ai più comuni farmaci antimicotici.
  5. Non è solo il diabete conclamato a creare problemi, ma anche l’insulino-resistenza e il pre-diabete. Chi ne soffre, infatti, tende comunque ad avere un inadeguato utilizzo periferico dell’insulina e livelli glicemici mediamente più alti del normale. I dati scientifici fanno addirittura pensare che molte donne che soffrono di candida ricorrente abbiano qualche difficoltà (di solito non riconosciuta) nel metabolismo del glucosio.
  6. Anche gli uomini che soffrono di diabete sono particolarmente a rischio di candida genitale: l’iperglicemia favorisce infatti la proliferazione del fungo nell’area sottostante il prepuzio, e quindi lo sviluppo di balanite. Considerando che negli uomini la candidosi genitale è relativamente rara (rispetto alle donne), una candida al pene che non guarisce oppure che si ripresenta di frequente potrebbe essere spia di un diabete ancora non riconosciuto.
diabete e candida

Diabete e candida, perché?

Spesso si sente dire che il diabete favorisce la candida perché questa si nutre di zuccheri, e in caso di diabete i livelli di zuccheri sono particolarmente elevati. Il diabete quindi “nutrirebbe” la candida. Questa però è solo una parte della spiegazione. Gli studi infatti mettono in luce altri meccanismi che collegano diabete e candida.

Anzitutto, in un ambiente ricco di glucosio la candida diventa più aggressiva (aumenta la sua capacità di aderire alle mucose e di invadere i tessuti) e più resistente. Ma soprattutto, come abbiamo discusso sopra, le difese immunitarie dei pazienti diabetici sono indebolite e questo riguarda in particolar modo i neutrofili, che sono proprio la classe di globuli bianchi deputata ad eliminare la candida.

Un ulteriore fattore di rischio è rappresentato dalle gliflozine, un nuovo gruppo di farmaci anti-diabetici. Questi medicinali agiscono favorendo l’eliminazione urinaria del glucosio in eccesso: in questo modo abbassano la glicemia, ma aumentano la concentrazione di zuccheri nelle urine. I pazienti che li assumono hanno un rischio ancora più elevato di sviluppare infezioni urinarie e candidosi genitale.

Come difendersi?

Se soffri di diabete, dunque, come difenderti dalla candida?

La prima e più importante regola è quella di porre grande attenzione a tenere la glicemia entro i limiti. Il rischio di candida infatti (come quello delle altre complicanze del diabete) aumenta quanto più la glicemia è alta. Oltre a seguire un’alimentazione corretta e assumere i farmaci che ti sono stati prescritti, non sottovalutare l’importanza di dormire a sufficienza e ridurre lo stress. È infatti provato che la carenza di sonno e gli episodi stressanti portano la glicemia fuori controllo. Anche alcuni micronutrienti aiutano a migliorare il controllo glicemico e possono essere assunti, a seconda della serietà della situazione, da soli oppure insieme ai farmaci quando questi non riescano ad ottenere risultati ottimali.

È molto importante anche fare attività fisica, moderata ma costante: ad esempio camminare un’ora al giorno a passo veloce. Questa semplice abitudine ottimizza l’utilizzo periferico dell’insulina e in caso di insulino-resistenza o pre-diabete, insieme a una corretta alimentazione, spesso è sufficiente per tenere la situazione sotto controllo.

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Micotirosolo si distingue da tutti gli altri integratori per candida perché è il primo al mondo che sfrutta gli effetti antimicotici dell’idrossitirosolo, una sostanza naturalmente presente nell’ulivo. Oltre all’importante azione antimicotica, evidenziata da recenti studi scientifici, l’idrossitirosolo ha altre proprietà che lo rendono particolarmente interessante per le persone diabetiche. È considerato il più potente antiossidante al mondo, è un ottimo antinfiammatorio, migliora la sensibilità all’insulina e può farne in parte le veci. Per tutti questi motivi può contribuire a migliorare il controllo glicemico dei pazienti con diabete, e può proteggere l’organismo dai danni dovuti alla malattia. Se soffri di diabete e di candida, un motivo in più per utilizzare MICOTIROSOLO!

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